L'impatto zero e la parafrasi dell'automobilista stronzo

Finalmente ha smesso di piovere! Il motivo per cui sono così felice è che non ne posso più degli automobilisti stronzi, quelli per i quali non oserei negare la pena di morte.
Tu sei l'ambientalista: vai dal contadino a comprare le verdure, sei l'estremista della raccolta differenziata e nelle buste dividi la carta dalla finestrella di plastica, fai il composto fertilizzante con le bucce di banana. Lui è il furbo: ha la macchina potente, quando la lava usa cinquanta litri d'acqua e sei di dersivo, pensa che l'espressione "senza piombo" faccia un po' povera gente.
Un giorno, come nella favola più bella, le vostre vite si incontrano. Tu ovviamente sei a piedi, diluvia, hai la borsa, i sacchetti, l'ombrello e sei ad un kilometro e mezzo dal lavoro. Lui altrettanto ovviamente è in auto, c'ha fretta, è incazzato, suona ripetutamente il claxon perchè "appena fa due goccie prendon tutti la macchina". Ed è lì, in via Staurenghi, mentre pensi "tanto il semaforo con via Sacco è rosso, rallenteranno" che arriva lui a 70 km orari e prende la pozza, che poi a Varese ha la dimensione e la profondità di uno stagno. Se ti va bene ti ha lavato dalla cinta in giù, se ti va male sei compromesso fino ai capelli.
Però una buona notizia c'è: il semaforo con via Sacco è veramente rosso, allora lui, dopo una frenata decisa e quattro saracche, si deve fermare e tu, borsa sacchetti e ombrello, gli corri incontro, apri la portiera, lo prendi per il bavero e lo gonfi di schiaffi. Chi non ha sognato di farlo almeno una volta? Io sempre quando piove. Anche perché, non per fare la morale, ma io che vado a piedi preservo anche l'ossigeno che respiri tu! Ora, lungi da me chiederti di andare a piedi anche tu, anche perché so benissimo che in alcuni casi proprio non è possibile, soprattutto con i nostri fantastici mezzi pubblici, ma quanto meno non mi rendere la cosa più difficile di quello che è. Lasciami semplicemente arrivare dove devo senza ulteriori complicazioni.
Poi in questi giorni c'è anche la nuova pubblicità della Peugeut 308. Quella in cui lei, vestita Versace dalla testa ai piedi, si posiziona sul marciapiede, proprio sulla linea di tiro dell'auto in corsa, e viene inondata dall'acqua piovana quando l'auto centra la pozza. Ora, vi risparmierò la ridondanza di metafore sessuali di cui quella scena è zeppa, a partire dall'espressione di estasi della tipa...ma una cosa ve la voglio dire, parafrasando Gioele Dix : "Io sono un pedone e come tale sono sempre, costantemente, profondamente incazzato come una bestia."

3 commenti:

  1. Brava Manu, hai incarnato i miei sentimenti di quando mi trovo a camminare sotto l'acqua e spero, ingenuamente, nel buon senso delle persone che "rallenteranno, per evitare di lavarmi.." ma questo non accade, nemmeno quando sei in bici su una strada sterrata e passa il "born-to-be-wild" in macchina lasciando una nuvola di terra stile farwest...e tu dentro, a "mangiare la sua polvere"...
    il fatto è che manca (...uhmm, tante cose e la cronaca di questi giorni ce lo sbatte in faccia ad ogni riga di giornalista...) beh, restringendo il campo, manca a "cultura del pedone e del ciclista". A volte mi capita di pensare che, se voglio prendere la bici o, in alcune strade, anche semplicemente camminare, sia a mio rischio e pericolo: mancano le piste ciclabili e i marciapiedi! Non credo che sia troppo pensare che la pubblica amministrazione debba tutelare anche chi non va in auto: non sarebbe un bene per tutti se ci fossero meno auto sulle strade? La qualità dell'aria non sarebbe migliore? Rimango quindi sgomenta osservando le dimensioni della carreggiata: in molte strade sono state calcolate solo per il passaggio di due macchine; pedoni e ciclisti non sono, semplicemente, previsti (forse perchè non è un comportamento che "alza il pil"?). Se poi, la macchina è di grandi dimensioni allora, cara Manu, sono davvero kakki tuoi, povero ambientalista!
    Come te chiudo ricordando la pubblicità di una grossa macchina (quelle pubblicizzate in spazi selvaggi ma che poi passano il loro tempo nel traffico cittadino, perchè tutti prendono l'auto anzicchè la bici o i mezzi...). Lo spot diceva, più o meno: "nessuno potrà più porre limiti al tuo ego" ... beh, se gli acquirenti di queste macchine si identificano in queste parole, meglio munirsi di un bell'impermeabile; per quanto riguarda gli altri, non ci resta che augurarci un cambiamento di mentalità o che qualche domenica a piedi o sport sulle strade per affrontare la prova-costume li renda più consapevoli ed empatici verso chi cammina o pedala per le strade.

    Elena

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  2. sono d'accordo, noto fra l'altro il sempre maggior numero di macchinoni, suv, gipponi e simili, come se le strade di Varese fossero sterrate e la gente per andare al lavoro dovesse sempre fare un rally in aperta campagna. Invece, caro il mio megalomane, quel gigante in metallo lo devi parcheggiare, in una città che non è esattamente prodiga di parcheggi e posti auto!per non parlare degli ulteriori effetti collaterali: vedi appunto innaffiamenti ai pedoni in transito, difficoltà di manovra, sorpassi invadenti e varie ed eventuali che producono stress urbano aggiuntivo, oltre quello consueto. Sul traffico e le incivili abitudini - non solo dei varesini - ci sarebbe parecchio da dire. Quando poi ti capita di andare all'estero, tipo in Scozia come me, al ritorno l'arroganza in strada ti irrita e ti amareggia ancora di più...facendoti tornare più forte di prima la voglia di scappare, o almeno di partire per un'altra vacanza!

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  3. Cara Dany, non ti dico tornando dal Giappone...

    Comunque, e mi rivolgo anche a Elena che so civilmente molto impegnata, se voltete propormi degli argomenti li tratterò più che volentieri.
    Ieri ho guardato le statistiche di Google e ho scoperto che il blog è parecchio seguito, che figata!
    Se avete occasione (e vi va, ovviamente) mettete "mi piace" ( o "likate" ;-) la pagina del blog su facebook, così vi arrivano le info quando viene aggiornato.
    Grazie!

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